Col Patrocinio della Regione Campania e del Comune di Caserta. Presente l’Assessore alla Cultura del Comune di Caserta dott. Enzo Battarra ed il funzionario della Regione dott. Antonio Ciontoli.
Due tensioni, una intrinseca ed una estrinseca, caratterizzano da sempre l’arte di Michele D’Alterio. Da una parte è l’espressione tutta interiore di un mondo intimo e persino introverso che si legge nelle lacerazioni della superficie, nelle trasparenze, nei multipli riflessi della forma e della luce, nelle fessure e nei reticoli di segni e fili che implicano una tensione sommersa e profonda e vitale; per l’altro è il raffinato equilibrio della superficie, la sintesi costruttiva e visiva, tesi a ricomporre lo sguardo in un insieme ordinato e concluso.
Una tale dualità si ravvisa anche nei colori, i rossi e gli azzurri o i blu, soprattutto, i rossi come il sangue e la lava, l’azzurro come il cielo e l’acqua. Una sintesi che interpreta un disegno d’anima, laddove nell’insieme dell’immagine tutto si riequilibra e si rasserena, come al termine di un viaggio in un porto sicuro.
Tutto ciò testimonia oltretutto della sapienza tecnica dell’artista, del suo operare con tenacia sperimentale e avvedutezza operativa. Sicché nelle ultime opere qualcosa cambia, c’è come una emersione del segno e del colore e insieme un attraversamento della forma: un moto interiore che si dilata, emerge, riaffiora, come emozione che si espande, quasi esplode, trascende. Non si tratta di rottura dell’equilibrio visivo o di semplice espressionismo, tutt’altro; si tratta di consapevole volontà di attraversamento, di nuova e felice e avventurosa e solare dimensione dello sguardo. Conservando integro e radicato il centro della vita.
Una tale dualità si ravvisa anche nei colori, i rossi e gli azzurri o i blu, soprattutto, i rossi come il sangue e la lava, l’azzurro come il cielo e l’acqua. Una sintesi che interpreta un disegno d’anima, laddove nell’insieme dell’immagine tutto si riequilibra e si rasserena, come al termine di un viaggio in un porto sicuro.
Tutto ciò testimonia oltretutto della sapienza tecnica dell’artista, del suo operare con tenacia sperimentale e avvedutezza operativa. Sicché nelle ultime opere qualcosa cambia, c’è come una emersione del segno e del colore e insieme un attraversamento della forma: un moto interiore che si dilata, emerge, riaffiora, come emozione che si espande, quasi esplode, trascende. Non si tratta di rottura dell’equilibrio visivo o di semplice espressionismo, tutt’altro; si tratta di consapevole volontà di attraversamento, di nuova e felice e avventurosa e solare dimensione dello sguardo. Conservando integro e radicato il centro della vita.
Giorgio Agnisola
VOVO PACOMIO – VIA MAZZINI 24, CASERTA – 3 maggio 2024 ore 18,00
RASSEGNA STAMPA